Il Reclutamento

Il reclutamento rappresenta uno dei temi caldi di questi tempi, molte società hanno perso percentuali sensibili di tesserati soprattutto nelle fasce di età del settore propaganda.

La pandemia in corso ha accentuato il problema ed emerge una forte necessità di pensare ad una strategia per invertire questa tendenza o almeno arginarla.

Cosa può fare la Federazione a livello centrale? Che strumenti potrebbero essere necessari alle società per affrontare meglio il problema?

I Club possono e devono fare l’attività sul territorio, la FIR farà la sua parte mettendo a disposizione progettualità, risorse economiche, risorse umane e strumenti per la promozione.

Fino a qualche anno fa uno dei cardini del reclutamento era l’attività nelle scuole, ma i risultati sono stati altalenanti e soprattutto recentemente è diventato molto complicato “entrare” nelle scuole.

Crediamo fermamente che le scuole, nonostante oggi non portino risultati spesso proporzionali all’impegno profuso, siano un luogo fondamentale per creare reti e relazioni sul territorio e per essere così presenti all’interno del tessuto cittadino.

SUPPORTO AL RECLUTAMENTO

L’idea è quella di invertire la tendenza attraverso una Federazione che intervenga direttamente nelle attività di reclutamento e propaganda. I mezzi da utilizzare sono molteplici:

  • Supporto economico per lo svolgimento di open day e centri estivi
  • Supporto tecnico con operatori qualificati FIR durante le attività ed eventi
  • Supporto diretto con materiale informativo e sportivo messo a disposizione dalla FIR ai singoli Club
  • Supporto formativo per le varie figure che si debbono relazionare con il mondo scolastico

L’organizzazione dell’attività federale in aree geografiche consentirà di formulare proposte specifiche adattabili alle esigenze specifiche delle società.

Attualmente, oltre alle scuole, crediamo possano essere efficaci altri due contenitori :

  1. Centri estivi: organizzati dai Club nella loro struttura;
  2. Open day: singole giornate in cui bambini e ragazzi possono conoscere le basi del rugby;
  3. Progetti scuola o altri interventi esterni al Club;

CENTRI ESTIVI

Il format potrebbe essere reso omogeneo a livello nazionale, a partire dalla scelta di una denominazione unica, come Summer rugby camp. Naturalmente ogni Club potrà, a seconda delle caratteristiche del proprio territorio, apportare delle modifiche alla struttura generale del progetto che ha lo scopo di dare un supporto a livello di sviluppo ma che lascia liberi i club di adattarlo a situazioni particolari.

La durata dovrebbe essere quella classica dei centri estivi, dalla fine della scuola a giugno, luglio, l’ultima di agosto e prime due di settembre. Gli orari saranno quelli di normali centri estivi: dalle 9.00 alle 16.30 con la possibilità per i ragazzi di mangiare a pranzo nei club oppure la mezza giornata con inizio la mattina e la chiusura alle 13.00.

Oltre alla questione reclutamento, i centri estivi garantiranno ai club un ulteriore fonte di entrata.

Il contenitore prevederà sicuramente il rugby come elemento identificativo e predominante ma dovrà avere al suo interno altre tematiche:

  • Argomenti che riguardino aspetti sociali (bullismo, iperutilizzo smartphone, ecc)
  • Educazione civica
  • Formazione “pratica”, es. come si aggiusta la gomma di una bici, come ci si rapporta con gli animali. Ecc.
  • Attività manuali per lo sviluppo delle capacità coordinative
  • Aspetti ludici;

La Federazione interviene con questa modalità:

Produzione di un video emozionale legato al rugby giovanile: il video dovrà raccontare in maniera coinvolgente la realtà del rugby giocato dai bambini dai 6 ai 14 anni, facendo emergere i valori positivi del nostro sport. Il video potrà essere usato dai singoli club con una piccola parte personalizzata a fine video che identificherà le società;

Sviluppo della struttura dei centri estivi con la formulazione di un programma base, supporto per gli aspetti burocratici e formali, strutturazione del business plan.

La presenza di tecnici federali specializzati;

Supporto in materiale: fornitura di materiale per sviluppare aspetti propedeutici del rugby, flags, conetti, palloni, gadget per gli iscritti.

– Supporto economico: la FIR rimborserà il club sulla base del numero degli iscritti al camp, queste risorse serviranno a coprire i costi per la promozione dei camp sul territorio (materiale stampato, sponsorizzazioni sui social, ecc.).

OPEN DAY

Anche in questo caso il format dell’evento sarà lo stesso per tutti i Club, si deciderà un periodo ottimale a livello nazionale e l’open day si svolgerà contemporaneamente in tutta Italia.

L’open day avrà un programma classico con attività propedeutiche al gioco del rugby, consegna gadget e festa finale. L’età coinvolte sono quelle dalla Under 14 in giù.

La Federazione interviene con questa modalità:

Produzione di un video emozionale legato al rugby giovanile: il video dovrà raccontare in maniera coinvolgente la realtà del rugby giocato dai bambini dai 6 ai 14 anni, facendo emergere i valori positivi del nostro sport. Il video potrà essere usato dai singoli club con una piccola parte personalizzata a fine video che identificherà le società;

Supporto da parte di tecnici federali specializzati per l’organizzazione generale;

Realizzazione del programma di base dell’open day con indicazione degli esercizi/giochi da realizzare nella giornata;

Supporto a livello comunicazione: La FIR lancerà una campagna di comunicazione per promuovere l’open day a livello nazionale. La campagna seguirà i canali on line (sito, social, ecc) e off line (giornali, affissioni, ecc);

– Supporto in materiale: fornitura di materiale per sviluppare aspetti propedeutici del rugby, flags, conetti, palloni, gadget per gli iscritti.

– Supporto economico: la FIR rimborserà il Club sulla base del numero degli iscritti al camp, queste risorse serviranno a coprire i costi per la promozione dei camp sul territorio (materiale stampato, sponsorizzazioni sui social, altro)

Progetti scuola o altri interventi esterni al club

Nel mondo scolastico, crediamo sia importante comunicare il RUGBY come STRUMENTO DI SUPPORTO ALLA SOCIALIZZAZIONE, non solo come sport e per fare ciò, riteniamo sia importante avere un incontro per condividere i valori e l’utilità oltre che con il corpo docente, anche con i genitori degli alunni durante le assemblee di classe. Parlare con i genitori PRIMA dell’intervento scolastico aiuta la comprensione ed aumenta l’efficacia del lavoro di promozione

Se i Club riescono ad entrare nel mondo scolastico o in altri enti esterni alle società sarà importante creare un modello d’intervento che sia sviluppato a seconda dell’età dei soggetti interessati, ma anche supportare i Club nel creare figure differenti nell’approccio alle scuole.

Sapendo bene come una delle più grosse difficoltà per un Club sia il “trasformare” gli interventi scolastici in ragazzi e ragazze che vengano al campo, riteniamo fondamentale che all’interno delle società vi siano persone dedicate e formate per tenere il contatto e sviluppare relazioni con i presidi/insegnanti e genitori, e persone specializzate nell’approccio con gli alunni.

Portare il rugby “vero” fuori dai Club è difficile, la soluzione è la realizzazione di progetti mirati che portino alla pratica di giochi propedeutici come il Touch rugby o il Tag rugby.

Le forme soft del rugby consentiranno ai club di superare i problemi legati al rischio del contatto fisico.

I Club si proporranno alle scuole o ad alti enti con un format di formazione per gli studenti e la realizzazione conseguente di un torneo interno finale da realizzarsi negli impianti del Club.

La Federazione fornirà materiale di supporto per le varie figure che si relazioneranno alle scuole ed un “kit tecnico” per i “blitz” esterni, anche in questo caso : palloni, casacche, conetti, flags.

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